Home Scienza | Spanish
Gli Oceani della Scienza

Genotipo e fenotipo

Conoscere è viaggiare, viaggiare è conoscere
Gianni Nigro
ALTRI SITI DI
Gianni Nigro
NARRATIVA
SCIENZA
INFORMATICA
MARIO NIGRO
FLISA

Genotipo e fenotipo Ogni essere vivente, dal più piccolo microorganismo, come ad esempio un batterio, fino ai giganteschi abitanti degli oceani, le balene, ha un suo patrimonio genetico. Possiede, cioè, un progetto, o meglio un insieme coordinato di progetti che determinano lo svilupparsi fisico e comportamentale del vivente.
Consideriamo la specie umana: l’individuo inizia il suo percorso con la fusione di due cellule: la cellula uovo e lo spermatozoo, entrambe non visibili ad occhio nudo. Ma ciascuna di queste due cellule possiede già un suo corredo genetico. Dall’unione di queste due cellule nasce la cellula uovo fecondata, che ha sia il patrimonio genetico proveniente dalla madre, sia quello del padre. Questo insieme di caratteristiche progettuali legate alle molecole genetiche è chiamato Genoma.
Dunque in realtà ciascuno di noi possiede caratteristiche derivanti dalla madre e altre di origine paterna. Queste caratteristiche vengono dette Geni.
Ogni gene è doppio, cioè possiede una copia. Facciamo un esempio, semplificando molto e non entrando nei dettagli della realtà che è assai più complessa: il figlio (o la figlia) di una madre bionda e di un padre bruno avrà sia il gene del capello biondo sia quello del capello nero. In linea di massima, però, il futuro umano sarà bruno come il padre, perché il carattere bruno, da un punto di vista strettamente genetico, risulta essere dominante.
Si dirà dunque che come genotipo il neonato ha sia il gene del capello chiaro, sia quello del capello scuro, ma come fenotipo risulta bruno.
Ancora senza scendere troppo nel dettaglio, si può tranquillamente affermare che da due genitori bruni possono nascere figli biondi, perché se è vero che i due genitori sono fenotipicamente bruni, è altrettanto vero che potrebbero essere entrambi con un genoma misto, cioè portatori sia del gene bruno che del gene biondo.
La conclusione è che anche nell’ipotesi di conoscere alla perfezione tutti i geni presenti nelle cellule di un nascituro, cioè il suo genoma, non è possibile prevedere quale sarà il suo fenotipo, ovvero il risultato finale del suo sviluppo dalla cellula uovo fecondata all’individuo adulto.
Strade al crepuscolo